Come Funziona un Giradischi: Tutto Che C’è da Sapere

Capiamo insieme quali sono le parti che compongono un giradischi e come funziona questo supporto.
Da Mario Bonetti
Mario Bonetti
Recensito da Mario Bonetti
Autore
Mario è uno scrittore professionale che sempre ha qualcosa in mente per mostrare al mondo. Con infinita curiosità Mario sempre esplora il mondo musicale specialmente nel c Leggere più
Fatto Controllato Giuseppe Grillo
Giuseppe Grillo
Recensito da Giuseppe Grillo
Consulente Esperto
Giuseppe è un musicista professionale con l’esperienza più di 5 anni nello studio di registrazione. Avendo lavorato con tanti musicisti ha deciso di condividere con gli Leggere più
Aggiornato 30-08-2023
Aggiornato 30-08-2023
Audioaccademia è supportato dal lettore. Possiamo guadagnare una commissione attraverso i prodotti acquistati utilizzando i link in questa pagina. Scopri di più sul nostro processo qui

Il ritorno del vinile in questi ultimi anni procede spedito, continuando a crescere in modo esponenziale e coinvolgendo un numero sempre maggiore di ascoltatori e ascoltatrici. Ma quanti davvero sanno come funziona un giradischi? Ci pensiamo noi a spiegarvelo, in modo chiaro e dettagliato.

Com’è fatto un giradischi: le parti che lo compongono

L’origine dei primi giradischi risale addirittura al 1892. Nel tempo poi la tecnica e la qualità costruttiva, sono andate crescendo di pari passo, fino ai moderni modelli che uniscono oltre al classico sistema di riproduzione dei vinili, feature come il collegamento Bluetooth o una presa USB, così da sfruttare il tutto anche su altri dispositivi pensati per riprodurre la musica.

Gli elementi base che vanno a formare la struttura di un giradischi sono essenzialmente 5: la base che contiene i diversi componenti meccanici, un piatto rotante su cui collocare il disco da riprodurre, la puntina che si occupa di leggere le informazioni presenti sui solchi del vinile, la testina per la lettura e infine il braccio su cui quest’ultima è montata.

Una storia, quella del giradischi, che non ha ancora terminato di stupire grazie a un design Fonte affidabile Design a trentatré giri L’avventura del giradischi. Protagonisti, tecnologie e stili che hanno contribuito a fare la storia, non solo della musica. In un libro da collezione www.repubblica.it che si è evoluto nel tempo, e a una qualità dell’ascolto che appassiona, oggi come un tempo, vecchi e nuovi estimatori. Se invece avete già le idee chiare a riguardo, ecco la nostra guida sui migliori giradischi vintage presenti attualmente sul mercato.

Il motore, la base, i piedini e il coperchio

Se osserviamo i primi modelli di giradischi, notiamo la presenza di una manovella. Lo scopo di quest’ultima era quello di dare l’avvio alla rotazione necessaria per mettere in moto il piatto rotante su cui era posizionato il disco.

Negli anni, e in particolare, con l’avvento del motore elettrico, questo inconveniente è stato praticamente risolto, così che viene affidato a un motore elettrico il compito principale legato al movimento e quindi alla lettura delle informazioni presenti sul disco. Due sono le grandi famiglie di motori che troviamo anche sui giradischi professionali: a corrente continua e a corrente alternata. Senza scendere troppo in tecnicismi, il vantaggio di un motore a corrente continua, è quello di riuscire a garantire una maggiore costanza per quel che riguarda la velocità di rotazione. Se volete saperne di più su questi modelli, chiedete alla nostra guida sui migliori giradischi professionali.

Il secondo elemento che andremo ad analizzare è costituito dalla base del giradischi. Con questo termine in realtà si fa riferimento a un insieme di parti che unite vanno a formare il corpo principale del dispositivo, ovvero il piatto, il braccio e il motore con i diversi collegamenti. Potrebbe sembrare questione da poco, ma quando si parla di giradischi, è bene optare per le soluzioni migliori per una riduzione ottimale delle vibrazioni. È qui che i piedini vanno a svolgere un ruolo fondamentale nell’ottimizzare l’isolamento del giradischi, soprattutto rispetto alla base d’appoggio su cui verrà collocato il giradischi.

Per una protezione poi del dispositivo, la scelta di un buon coperchio magari realizzato in plexiglass, può fornire quell’aggiunta per ridurre quanto più possibile l’accumulo di polvere nella zona del piatto. I più attenti, potrebbero anche optare per una tipologia di coperchio dotata di cerniere; non si tratta solo di una scelta di tipo estetico e protettivo, quanto piuttosto di una precisa volontà di isolare nel migliore dei modi il dispositivo e ottimizzare anche la riproduzione del vinile sul piatto. Un esempio in tal senso? Il VOSTERIO ‎B-660, che a un prezzo contenuto, può essere la perfetta porta d’ingresso verso il mondo dei giradischi entry level.

Testina, puntina e contrappeso

Altri elementi imprescindibili in un giradischi sono  la testina, la puntina e il contrappeso. La testina è forse una delle parti più importanti in un giradischi, visto che contiene di fatto la puntina che poi andrà fisicamente a toccare i micro solchi presenti sul vostro vinile preferito. Anche per questa tipologia di oggetto, si possono trovare modelli dal costo davvero elevato, in virtù dei materiali utilizzati per la realizzazione e dalle meccaniche interne. Il giradischi ha di per sé una struttura delicata e va maneggiato con cura, così da non rischiare danni alle meccaniche o al disco.

Solitamente, una buona puntina consente l’ascolto fino a 1000 ore di musica. Ogni testina possiede poi un suo peso, impostato a seconda della lettura e del contatto che si vuole avere con i micro solchi presenti sul disco. Tale regolazione avviene proprio grazie a un contrappeso, collocato nella parte finale del braccetto.

Si tratta di un’operazione che nei modelli di fascia bassa, è decisamente intuitiva e autoregolata su alcuni parametri standard, mentre in tipologie più costose può essere impostata grazie ad apposite bilance di precisione.

Antiskating

Altro dispositivo fondamentale per un corretto ascolto del vostro disco. Di fatto, l’antiskating è quel meccanismo che regola e contiene la naturale tendenza del braccio del giradischi a muoversi verso l’interno, andando così in direzione del centro del piatto. Una questione non da poco e che ha delle conseguenze anche sulla qualità e sul bilanciamento dell’ascolto di un pezzo. Questa regolazione infatti equilibra e centra la puntina sul micro solco, dando così la giusta risonanza al canale sonoro destro e a quello sinistro, così da avere una riproduzione equilibrata e corrispondente alle scelte in fase di mixing audio.

Braccio

Al braccio è affidato il compito di incorporare nella parte finale la testina, che a sua volta contiene la puntina per la lettura delle informazioni presenti su disco. Migliori le geometrie e la qualità costruttiva e minori i problemi nella lettura di un disco. Anche questo elemento dunque riveste un ruolo fondamentale nella complessa e affascinante meccanica del giradischi. Solitamente troviamo due o tre forme che vanno per la maggiore quando si parla di braccio di un giradischi: dritto, a “S” e a “J”. Il nostro consiglio è quello di puntare a una tipologia di braccio con porta testina intercambiabile; in questo modo la sostituzione avverrà più rapidamente una volta che la puntina o la testina vorranno essere cambiati.

Cueing manuale, automatico o ibrido

Concludiamo questa panoramica con il meccanismo di cueing. Parliamo di fatto di quel processo che permette al braccio di sollevarsi e posizionarsi sulla prima traccia del solco del disco, passando poi da una traccia all’altra, per poi sollevarsi una volta conclusa la riproduzione di tutto l’album. Esistono diverse modalità di funzionamento: da quella manuale in cui spetta di fatto alla persona regolare e occuparsi del corretto posizionamento della puntina sul micro solco del disco, passando poi a una completa o parziale automazione del processo. È bene, specie per chi è alla sua prima esperienza con un giradischi, scegliere un modello con un tecnologia ibrida, così da iniziare sfruttando il settaggio automatico e magari passare in un secondo momento al cueing manuale.

Come funziona il giradischi?

Si tratta di un dispositivo per la riproduzione di musica in formato vinile, solitamente in due o tre diverse grandezze del supporto: 33, 45 e più raramente 78 giri. Una volta collegato alla presa di corrente, il giradischi di fatto consente, grazie a un motore che si trova nella base, di leggere con una puntina le informazioni presenti sul disco, traducendole poi in musica attraverso degli altoparlanti dedicati.  Nel tempo, il cuore dei giradischi si è affinato, pur mantenendo di fatto le impostazioni e la struttura per la riproduzione dei dischi Fonte affidabile Viaggio nella fabbrica dei dischi in vinile. Simone: Facevo il chimico e mi sono licenziato per inseguire un sogno La Imprimatur Varade Vinili è a Varallo, nel cuore della Valsesia. Sei dipendenti e 2000 pezzi prodotti al giorno torino.repubblica.it . Un qualcosa di classico che permette ai tanti appassionati di musica, un ascolto differente rispetto ai formati digitali che imperversano ormai ovunque.

Come funziona un giradischi Bluetooth?

A differenza dei modelli più tradizionali, che a una struttura classica aggiungono una qualità costruttiva decisamente superiore alla media – vedi ad esempio la proposta House of Marley Stir It Up -, un giradischi Bluetooth, nasce già con la possibilità di ampliare il bacino di riproduzione, magari collegandosi tramite questo protocollo wireless a casse, soundbar oppure ad altri dispositivi che sfruttano altre fonti di riproduzione oltre ai soliti diffusori collegati al supporto. Se volete saperne di più sui modelli più nuovi e più popolari, consultate la nostra guida ai migliori giradischi bluetooth.

Come funziona un giradischi verticale?

Per gli amanti del design innovativo e del ritorno del vinile Fonte affidabile Vinili: come sono tornati di moda, anche grazie ai social media | Wired Italia Le vendite hanno superato quelle dei cd negli Stati Uniti per la prima volta dal 1987 www.wired.it di questi anni, una delle possibilità offerte al momento in campo dell’innovazione, è quella del giradischi verticale. Conosciuto da molti anche con il nome di floating record, si struttura con un braccio meccanico a cui è affidato il compito di sostenere al meglio il disco, in una collocazione completamente nuova per chi è abituato al classico giradischi. Un motore potente si combina alla trazione a cinghia, fissando in questo modo il supporto e mantenendo il disco in posizione, senza rischio di interruzioni o di cali nella lettura e riproduzione del suono.

Parliamo di oggetti che puntano decisamente sull’estetica, con finiture ricercate e un colpo d’occhio decisamente importante che non passa di certo inosservato. L’offerta di modelli e marche sul mercato è limitata, ma per chi è alla ricerca di qualcosa di originale e comunque ben costruito, si tratta di certo di un’opzione in più che di certo non guasta.

Nostro Verdetto

Speriamo di avervi dato un quadro iniziale chiaro ed esaustivo su come funziona un giradischi. Si tratta di un mondo affascinante, che a livelli più alti richiede una certa attenzione e la voglia di informarsi e spendere del tempo per ottenere una personalizzazione unica al proprio impianto, senza nulla togliere però alla bellezza di un ascolto in relax su modelli dal costo contenuto, adatti a tutte le necessità.

Riferimenti

1.
Design a trentatré giri
L’avventura del giradischi. Protagonisti, tecnologie e stili che hanno contribuito a fare la storia, non solo della musica. In un libro da collezione
2.
Viaggio nella fabbrica dei dischi in vinile. Simone: Facevo il chimico e mi sono licenziato per inseguire un sogno
La Imprimatur Varade Vinili è a Varallo, nel cuore della Valsesia. Sei dipendenti e 2000 pezzi prodotti al giorno
3.
Vinili: come sono tornati di moda, anche grazie ai social media | Wired Italia
Le vendite hanno superato quelle dei cd negli Stati Uniti per la prima volta dal 1987
Commenti
+Aggiungere Commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *