Nel corso degli anni, molti musicisti famosi sono stati coinvolti nel processo di invenzione di nuovi modelli di basso elettrico. Ad esempio, la gamma Fender comprende modelli progettati e costruiti con l'aiuto di musicisti di talento come Geddy Lee, Sting, Marcus Miller, Jaco Pastorius, Victor Bailey e Stu Hamm.
Abbiamo esaminato 19 opzioni e siamo stati attenti alla qualità del legno usato, al tipo di tastiera, al materiale utilizzato per la realizzazione delle corde e abbiamo anche provato bassi elettrici professionali a cinque e sei corde per essere davvero certi di aver selezionato i 5 migliori bassi elettrici. Nella guida saranno presenti strumenti adatti ai principianti e anche qualche chicca per chi di musica già se ne intende parecchio. Al primo posto si è piazzato il modello Cort B-001-0762-0 che offrirà grandi soddisfazioni a chi lo sceglierà!
№ | Nome | Numero di Corde | Materiale Corde | Valutazione | |
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1 | Cort B-001-0762-0 | 5 | Acciaio inossidabile |
9,8
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2 | Ibanez GSR206B-WNF | 6 | Nichel |
9,7
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3 | Rockjam RJBG01-SK-SB | 4 | Acciaio |
9,6
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4 | Ibanez GIO GSR180-BEM | 4 | Nichel |
9,6
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5 | 3rd Avenue Kit pacchetto basso elettrico | 4 | Acciaio |
9,5
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Cort B-001-0762-0 il basso elettrico che saprà soddisfare le esigenze di chi ha pretese davvero molto alte, essendo il meglio del meglio presente sul mercato. Tutti gli appassionati di basso elettrico saranno finalmente soddisfatti, esattamente come lo siamo stati noi quando abbiamo provato questo stupendo strumento musicale realizzato in lego di acero per quanto riguarda la parte posteriore e con delle corde fatte in acciaio inossidabile. Un peso di 5,6 chilogrammi che non vi causerà alcun tipo di problema anche durante le sessioni di prova più lunghe o i concerti più intensi. Il numero di corde a disposizione per questo strumento è pari a cinque.
Rispetto a Ibanez GIO GSR180-BEM ha una corda in più per raggiungere delle tonalità maggiori e riuscire a produrre ancora più fedelmente qualsiasi canzone vogliate suonare con la vostra band. Decisamente più leggero anche del modello Rockjam RJBG01-SK-SB e alla lunga possiamo assicurarvi che una riduzione di peso non potrà che giovare alla vostra salute e anche al vostro stile, poiché sarete meno stanchi con l’andare del tempo. Meglio un peso minore anche nel caso in cui il bassista sia giovane e non abbia effettivamente le forze necessarie per reggere uno strumento troppo pesante.
Ibanez GSR206B-WNF è il basso migliore per quanto riguarda un uso di tipo professionale, capace di esaltare ogni tipo di genere musicale portandolo ad un altro livello. Abbiamo potuto sentire la differenza con le nostre orecchie. Il tipo di suono prodotto da questo ottimo basso è sicuramente eccellente ed è il miglior basso elettrico professionale. Chi lo prova una volta, difficilmente vorrà separarsene. Per quanto riguarda la parte superiore e posteriore troviamo uno stupendo legno di mogano, mentre l’acero copre anche parte della parte superiore. Le corde invece sono prodotte con il nichel e il numero di corde che avrete a disposizione è sei. Il peso in chilogrammi è di circa 5,2.
Rispetto al modello Cort B-001-0762-0 questo basso possiede una corda in più ed è davvero completo da questo punto di vista. Molto leggero, soprattutto se paragonato al modello Rockjam RJBG01-SK-SB che è sicuramente quello più pesante. Paragonato agli altri modelli di bassi che abbiamo testato, questo è sicuramente quello che offre un livello di professionalità maggiore e non è adatto a chi si appresta per la prima volta alla musica. Non è detto che debba passare troppo tempo per acquistare un basso di questo tipo, ma forse in principio è abbastanza fuori portata.
Rockjam RJBG01-SK-SB il basso elettrico giusto per chi cerca un buon compromesso tra un prezzo adeguato e una buona qualità del prodotto. Ci ha convinto il suono prodotto da questo bel basso realizzato in frassino e acero per quanto riguarda la parte superiore e in frassino per quella posteriore. Le corde in acciaio sono facili da suonare e, avendone quattro, si presta molto bene ad un tipo di utente che si approccia per la prima volta al basso. Il peso è abbastanza notevole poiché arriva a 9,6 chilogrammi. Lo strumento ideale per chi ha bisogno di sentire una certa presenza mentre suona.
Comparandolo al modello Ibanez GIO GSR180-BEM qui stiamo parlando di un basso che pesa quasi tre volte tanto, ma non è necessariamente un male, poiché è il tipo di legno che fa la differenza. Lo strumento è a quattro corde e non è di tipo professionale come il basso Ibanez GSR206B-WNF ma riesce comunque a rendere piuttosto bene in ogni genere musicale. Qualitativamente buono e con un prezzo non eccessivo. Da considerare di certo anche se con un peso di questo tipo potrebbe non essere adatto ad un musicista di giovane età che rischia di incontrare non poche difficoltà durante le sessioni lunghe.
Ibanez GIO GSR180-BEM è il basso perfetto per chi desidera iniziare a suonare e ancora non se la sente di affrontare né una spesa troppo alta né prendere uno strumento troppo impegnativo. Ci siamo divertiti parecchio provando questo stupendo basso a quattro corde. C’è da dire che è comunque uno strumento che offre una grande professionalità, anche se pensato per chi inizia. Il materiale superiore è un legno di pioppo, mentre quello posteriore è composto in poplar. Il tipo di corde che andrete a suonare è in nichel e uno dei pregi fondamentali di questo strumento è dovuto al fatto che pesa solamente 3,5 chilogrammi. Adatto quindi anche a musicisti in età un po’ più giovane che sentono il bisogno di avere uno strumento leggero tra le mani.
Siamo ben lontani dalla qualità che può essere offerta dal basso Cort B-001-0762-0 e questo è vero, ma è comunque uno strumento molto affidabile e proprio lontano dalla complessità proposta dal modello Ibanez GSR206B-WNF. Il consiglio è quello di fare un passo alla volta e non c’è niente di male nel farlo con uno strumento un po’ meno complicato all’inizio. Perfetto anche per capire se il basso sia effettivamente lo strumento che si intende suonare anche in futuro. Meglio iniziare da un prodotto con un costo non eccessivo.
3rd Avenue Kit pacchetto basso elettrico se lo acquistate avrete per le mani di certo il miglior kit per iniziare a suonare il vostro nuovo basso elettrico. Dopo aver provato questo soddisfacente kit, possiamo tranquillamente definirlo un ottimo acquisto per chi volesse avere per le mani davvero tutto ciò che serve per iniziare alla grande a suonare come si deve il basso elettrico. Per quanto riguarda la parte superiore e posteriore è stato realizzato in acero. Le corde sono invece prodotte in acciaio e se ne contano quattro. Il peso dello strumento arriva a 4,55 chilogrammi, quindi comunque abbastanza leggero e facile da maneggiare.
Se il basso Ibanez GIO GSR180-BEM è sicuramente il miglior basso elettrico per iniziare, anche questo pratico kit si difende piuttosto bene, poiché avrete davvero tutto a vostra disposizione e non dovrete fare altro che iniziare a suonare. A livello qualitativo c’è ovviamente una bella differenza con il basso Ibanez GSR206B-WNF, ma tutto sommato non ci si può lamentare di quanto prodotto dal kit. Insomma, avrete per le mani un modello comunque abbastanza buono per riuscire a fare la musica che desiderate. Il prodotto ideale per chi magari ha già un gruppo musicale che sta per formarsi e vuole avere tutto a disposizione per fare le prime prive.
Non sempre è facile comprare il basso elettrico giusto. Bisogna non solo considerare il prezzo e l’estetica dello strumento. Dobbiamo capire se è adatto alle nostre esigenze, se il legno è quello giusto e la meccanica ci potrà soddisfare. Abbiamo elencato alcune caratteristiche fondamentali prima di effettuare l’acquisto del vostro prossimo strumento musicale per non rischiare di sbagliare nulla.
Un basso è uno strumento a corde che ha delle tonalità più basse rispetto ad una chitarra, sia essa acustica, classica o elettrica. Il basso stesso esiste in queste diverse tipologie, ma quello probabilmente più usato è quello elettrico, vera e propria spina dorsale di quasi qualsiasi gruppo musicale. Il basso ha il compito di tenere il ritmo e, assieme alla batteria, tende a dare ordine all’interno di una band attraverso sonorità precise e d’accompagnamento. Questo strumento appartiene alla famiglia di strumenti denominata cordofoni e può essere suonato pizzicando le corde con le dita o anche con altre tecniche, come lo slap o può anche essere suonato attraverso l’ausilio di un plettro, solitamente molto duro poiché le corde sono piuttosto grosse e rigide. Un plettro troppo leggero potrebbe non scalfirle nemmeno.
Esiste di fatto una differenza tra il numero di corde per il basso. Quello a quattro corde è di fatto il basso standard che si può trovare praticamente ovunque. Lo strumento con una corda in più, quindi cinque, mette a disposizione una nota, ovvero il si che si troverà subito sotto al mi. Per quel che riguarda invece il basso a sei corde, ci sarà una ulteriore corda che rappresenta la nota del si altro e sarà posta subito sopra alla corda che rappresenta la nota del sol. Quest’ultimo modello di basso permette di suonare più note anche solo facendo vibrare la singola corda. Le migliori corde per chitarra elettrica e per il basso vi faciliteranno nell’esecuzione musicale del vostro strumento.
Osservando il manico di un basso elettrico o no, ci sono delle linee che separano alcune sezioni. Queste linee sono chiamate tasti (frets). Il basso “fretted” è quindi lo strumento che permette di vedere chiaramente dove va premuta la corda per eseguire un determinato accordo o una precisa nota. I tasti però frenano la vibrazione della nota. In assenza dei tasti (fretless) che fermano le vibrazioni, toccherà al bassista stesso fare in modo di creare la giusta intonazione. Sicuramente, a chi si intende molto di musica, il basso fretless consente di trovare diverse intonazioni tra una nota e l’altra e creare sonorità davvero uniche. Chi invece è alle prime armi e preferisce avere dei punti di riferimento molto chiari, tenderà a preferire un basso fretted. Molto probabilmente, per chi si approccia per la prima volta a questo tipo di strumento musicale, sarebbe indicato acquistare un basso elettrico di tipo fretted. Questo permetterà di rendersi conto dove le dita siano in un preciso momento della canzone che si sta suonando. A meno che non abbiate incredibili doti musicali, un basso di tipo fretless rischia di essere un po’ troppo complicato all’inizio. Con l’esercizio e con lo studio dello strumento sarete sicuramente in grado di passare alla seconda tipologia se lo vorrete.
Per prima cosa assicurarsi di acquistare uno strumento che abbia dell’ottimo materiale, come legno pregiato e non plastica. Seconda cosa è valutare il numero delle corde necessarie al tipo di musica che si vuole produrre. Scegliere quindi se il basso deve essere fretted o fretless e, oltre all’aspetto puramente estetico e al prezzo, che hanno comunque un ruolo fondamentale, ci vuole anche un pickup di un certo livello per fare in modo che il suono si propaghi a dovere. Infine, il materiale delle corde non deve mai essere sottovalutato.
Esistono diversi tipi di legno che vanno a creare le differenti parti del basso elettrico. Scegliere un tipo di legno rispetto ad un altro vi potrebbe far avere per le mani uno strumento molto diverso sia in termini di versatilità e anche per ciò che riguarda il suono che ne potrete ottenere.
Il legno di frassino è in grado di generare un suono molto potente e sarà quindi la forza di un gruppo che vuole far sentire quanto sia importante lo strumento nella band. L’ontano invece renderà le note più rotonde e morbide e donerà un senso soave ad ogni vostra canzone.
L’agathis è un legno decisamente molto usato, anche se in passato non ha goduto di una fama particolarmente buona e, a dire il vero, senza una ragione apparente. Solitamente, i bassi elettrici realizzati con questo legno saranno un po’ più economici di altre tipologie.
Il mogano è un legno spesso usato per i manici degli strumenti musicali. C’è il mogano leggero ma anche quello pesante. Questo dipenderà un po’ dalla scelta del singolo che potrà decidere se preferire l’aspetto estetico o la praticità di utilizzo. Il mogano sta comunque diventando un legno molto raro e il prezzo è aumentato notevolmente negli ultimi anni.
Il tiglio è un legno leggero e di colore molto chiaro. L’aspetto positivo è che sarà molto pratico da maneggiare, ma c’è il rischio di rovinarlo anche con una botta minima. Attenzione quindi quando si maneggia lo strumento poiché potreste avere delle sorprese davvero brutte.
L’acero è forse il legno più usato in generale. Risulta essere decisamente rigido e tendenzialmente si usa per i manici, ma spesso vale anche come legno per la struttura principale del basso. Esistono diversi tipi di acero in commercio e la colorazione va da un chiaro quasi bianco ad un marrone pieno.
Tendenzialmente ci sono tre lunghezze per quanto riguarda la scala di un basso elettrico. Quella più breve arriva a misurare 30 pollici, quella intermedia e più utilizzata misura invece 34 pollici, mentre quella più lunga arriva, di solito, a 35 pollici. La scala corta è quella più agevole per il posizionamento delle dita e solitamente usata dai principianti. Chi invece è un virtuoso del basso e riesce a padroneggiare una scala lunga, dovrà estendere le dita in modo notevole.
Oltre alle parti in legno, il basso elettrico è costituito anche da parti meccaniche fondamentali. Tra queste ci sono ad esempio le chiavette che reggono le corde e che ne permettono l’accordatura. Il ponte, dove vengono letteralmente ancorate le corde deve essere di buona qualità. Il battipenna che, oltre ad avere una certa influenza sull’estetica dello strumento, ne determina anche il timbro. L’entrata per il jack che viene solitamente posta in basso o sul bordo dello strumento. La parte di ancoraggio per la tracolla che deve essere solida e garantire che non disturbi il musicista. Infine. ci sono anche le manopole che regolano il volume e il tono, ma non sono presenti su tutti i tipi di basso elettrico. Ultimissima accortezza va posta ai magneti che hanno un’influenza piuttosto massiccia sul suono che lo strumento andrà a produrre. Esistono delle distanze cosiddette standard tra i magneti. Meglio regolarli in modo che l’uscita sia identica a seconda della lunghezza dell’intero pick-up e che non vi sia un’attrazione di tipo magnetica eccessiva sulle corde. Questo può avvenire, ad esempio, quando il pick-up è troppo vicino alle corde e il suono che sarà prodotto potrebbe risultare troppo metallico e poco avvolgente. Come per i migliori cavi chitarra elettrica anche quelli del basso devono essere adeguati, altrimenti si sentiranno delle interferenze.
L’intonazione per uno strumento come il basso elettrico è molto importante e non è detto che sia già stata fatta quando l’andrete ad acquistare. Talvolta c’è bisogno che il manico sia regolato in prima persona o potrete anche rivolgervi ad un liutaio di fiducia. Controllate, ad esempio che l’altezza della corda dal tasto numero diciassette misuri circa 3 mm. Questa è la misura standard. Anche le sellette possono essere alzate o abbassate e allungate o accorciate. Un orecchio ben allenato capirà che il suono cambia a seconda della regolazione. Ovviamente, ricordatevi anche di accordare le corde e, se siete principianti. uno strumento digitale vi aiuterà senz’altro. Sentirete la differenza usando i migliori amplificatori chitarra da casa che possono essere usati anche per il basso elettrico.
C’è una differenza nella realizzazione del basso elettrico ed in particolare della parte del manico. Nei modelli con manico neck-through, lo strumento si allunga verso la parte del corpo centrale. In seguito, al corpo centrale vengono applicate due alette per ottenere il corpo completo. Spesso si tratta di legni di fattura diversa. Nel caso in cui lo strumento abbia un manico di tipo bolt on, vuol dire che è stato fissato in seguito al corpo principale, probabilmente attraverso delle viti. Anche in questo caso il legno può essere di tipo differente rispetto al corpo centrale e il manico è comunque un unico pezzo.
La tastiera del basso, che si trova sul manico, è una delle parti fondamentali dello strumento e spesso può essere di un legno diverso dal corpo. Possono esservi segnati i tasti oppure no e anche lo spessore può variare parecchio. Qui andrete a premere le corde di vario spessore per fare le note. Tra i legni più comuni per il manico ci sono il palissandro e l’ebano, ma anche l’acero può essere usato spesso. Alcune tastiere risultano più bombate e sono anche in parte curve, mentre altre saranno decisamente molto più dritte. Tutto questo andrà ad incidere sulla vibrazione della corda che sarà premuta o nella parte del tasto, se c’è, oppure ad una differente altezza, nel caso in cui abbiate scelto una tastiera priva dei tasti, ovvero fretless.
Se andiamo a vedere la parte iniziale della paletta, si trova il capotasto, ovvero una barretta realizzata in diverse tipologie di materiale che ospita le corde quando sono ben tese e pronte ad essere suonate. Questo viene detto di fatto tasto zero e qui sarà possibile suonare le corde completamente a vuoto senza premere ulteriori tasti presenti sulla tastiera. Di solito, per un basso standard, il numero di tasti va da un minimo di 20 fino ad un massimo di 24. Ci sono, lungo il manico dei piccoli cerchi che andranno ad indicare determinati tasti, come per esempio il numero 3, il numero 5, il 7 e così via. Questo aiuterà parecchio, soprattutto all’inizio, quando ancora si fa un po’ di fatica a muoversi in totale autonomia e soprattutto senza guardare il manico. Sono dei piccoli punti di riferimento che indicano una scala e aiutano a non perdersi via. Sarà comunque possibile chiedere ad un liutaio di aumentare o diminuire il numero dei tasti, rendendo il manico più lungo o più corto a seconda del bisogno.
Il pick-up nel basso è davvero molto importante e ce ne sono di diverso tipo. Possono essere citati ad esempio: i single coil, i humbucker, i split coil e i soapbar. Il pick-up di tipo single coil viene utilizzato principalmente da musicisti che operano nella musica jazz perché fornisce un suono pulito e molto preciso. Spesso possono essercene anche due montati sul basso. Per chi desidera invece eliminare quel minimo di ronzio di fondo che potrebbe effettivamente anche dare fastidio, è il caso di montare un pick-up humbucker che attraverso l’utilizzo dei magneti, si propone proprio di eliminare qualsiasi fastidio di sottofondo. Per chi desidera invece esaltare le frequenze medio basse e limitare quelle medio alte, si appoggerà senza dubbio ad un pick-up di tipo split coil che lavora molto bene in questo senso. Il pick-up soapbar è invece in grado di generare praticamente qualsiasi tipo di suono. Risulta quindi una scelta molto versatile per chi ha bisogno di variare anche profondamente il proprio stile musicale.
Il legno del corpo del basso è molto vario. L’acero è appunto quello più utilizzato di tutti, anche se spesso si trovano tiglio e mogano. A seconda del legno differente il basso avrà un colore e un peso diverso. Da questo punto di vista, data anche l’amplificazione, la scelta del legno “migliore” spetta effettivamente al suonatore. La cosa che vi consigliamo di evitare è un legno eccessivamente economico, come può essere la betulla o il pioppo. Un musicista esperto è in grado di capire subito la differenza sia al tatto che all’ascolto. Un legno qualitativamente inferiore produrrà un suono peggiore e inoltre c’è anche sempre il rischio che lo strumento possa essere danneggiato in caso di caduta o se prende una qualche botta. Meglio spendere qualcosa in più, ma assicurarsi che il materiale scelto per la realizzazione sia ottimo.
Il numero di corde sufficienti per suonare un basso elettrico sono tendenzialmente quattro. Tuttavia esistono diversi modelli che offrono un numero di corde pari a cinque o addirittura a sei. Dipende molto dall’esigenza del musicista. Per iniziare, il numero di quattro corde risulta comunque più che soddisfacente.
Si potrebbe trovare un basso elettrico di grande qualità usato e tenuto molto bene, anche se uno strumento nuovo ha sempre il suo fascino. Essere i primi e unici possessori di uno strumento musicale è qualcosa di assolutamente speciale che ogni musicista conosce molto bene. Tuttavia, per chi è alle prime armi, l’acquisto di uno strumento usato potrebbe non essere una cattiva idea e successivamente si può passare ad uno strumento più professionale, magari nuovo.
Come ogni strumento richiede tempo e dedizione. Sicuramente è facile imparare un semplice giro di basso di una canzone non molto complicata. Però, il ruolo del basso in una band è fondamentale e bisogna essere molto precisi, soprattutto per quanto riguarda il tempo. La pratica aiuta a migliorare, come per qualsiasi altra cosa.
Cort B-001-0762-0 è in assoluto il miglior basso che abbiamo avuto modo di testare. Cinque corde che si suonano a meraviglia e una componente meccanica di primissima qualità. A completare l’opera l’eleganza dell’acero e l’affidabilità delle corde in acciaio inossidabile.
Ibanez GSR206B-WNF è sicuramente annoverabile tra i migliori bassi elettrici in circolazione nel mondo. Uno strumento di tipo altamente professionale che offre la possibilità di suonare ben sei corde che sono realizzate in nichel. L’eleganza e la presenza del legno di mogano sullo strumento lo rendono davvero un prodotto di qualità superiore che forse non è proprio adatto ai principianti.
Rockjam RJBG01-SK-SB è il basso con il miglior rapporto tra qualità e prezzo. Ci troviamo di fronte ad uno strumento a quattro corde, ideale per chi usa per la prima volta un basso elettrico. La presenza di questo strumento si fa sentire, visto anche il peso di più di 9 chilogrammi.