Quale La Differenza Tra Casse Attive e Passive

La piccola ricerca su cosa suona meglio: casse attive o casse passive
Da Mario Bonetti
Mario Bonetti
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Mario è uno scrittore professionale che sempre ha qualcosa in mente per mostrare al mondo. Con infinita curiosità Mario sempre esplora il mondo musicale specialmente nel c Leggere più
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Aggiornato 27-08-2023
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Il settore dell’audio e del suono è ricco di interessanti dibattiti e criticità quando si affronta la scelta dei diversi strumenti e dispositivi. Opinioni, teorie e scuole di pensiero si alternano sulle diverse tecnologie sia nell’ambito degli utilizzatori amatoriali che tra i professionisti del settore. Uno dei temi più discussi è quello che riguarda la selezione di un valido sistema di diffusione, un supporto che permette la fruizione del brano suonato o riprodotto su un’ampia scala, mediante un amplificatore dei segnali acustici. In questo articolo vogliamo supportare chi si trova a scegliere tra casse attive o passive, analizzandone approfonditamente differenze e punti di forza.

Cosa sono le casse attive

Le casse attive sono dispositivi audio detti indipendenti, poiché il loro sistema integra già al suo interno un amplificatore, ovvero un interfaccia autonoma in grado di gestire il suono in entrata (input) ottimizzandolo e riuscendo ad elaborarlo per fornire poi un suono in uscita (output).

Di conseguenza, le casse di tipo attivo non necessitano di apparecchiature esterne per l’amplificazione delle sonorità ma richiedono esclusivamente l’attacco alla sorgente da cui proviene il suono, quali ad esempio lettori mp3, stereo, computer o giradischi.

Per tale ragione rappresentano una scelta immediata e pratica per chi vuole ascoltare la musica in casa Fonte affidabile 5 consigli per ascoltare meglio la musica in casa Una breve serie di piccoli accorgimenti che vi faranno ascoltare meglio la vostra musica, senza spendere un euro www.rockit.it o in studio.

Gli elementi costitutivi di una cassa attiva sono un mobile atto a contenere il meccanismo, in cui è presente una sospensione pneumatica corredata da una o più bass reflex, ovvero aperture, oppure munita di linea di trasmissione interna. In aggiunta troviamo uno o due trasduttori, un crossover e il sistema di amplificazione, completo di preamplificatore e alimentatore. Nell’ambito di questo tipo di diffusore, riconosciamo poi la tipologia ad amplificatore semplice e quella amplificata multipla. Fra le numerose opzioni presenti sul mercato, si può dare uno sguardo a PreSonus Eris E3.5 un modello di casse attive molto apprezzato dal pubblico esperto, ideale anche per chi necessità di un diffusore per registrazioni in home studio.

Cosa sono le casse passive

La differenza tra casse attive e passive in sostanza sta nella presenza o meno dell’amplificatore integrato. Infatti, le cuffie passive sono dei sistemi di diffusione in cui è necessario un sistema di amplificazione esterno, caratteristica che da un lato rende le impostazioni un po’ più complesse ma dall’altro offre una maggiore libertà nella personalizzazione del suono. Il diffusore passivo richiede quindi che il segnale audio sia già amplificato, occupandosi di rendere tale segnale elettrico un output di onde sonore.

I componenti interni sono i medesimi della cassa attiva, ma qui è presente un crossover passivo e non il sistema di amplificazione integrato.

Le casse passive sono principalmente destinate agli utilizzatori con maggiore esperienza e che ricercano un elevato grado di fedeltà acustica e qualità audio, in quanto la necessità di dover abbinare un buon amplificatore esterno permette di ottenere davvero il suono desiderato regolando i vari parametri tecnici di ogni supporto.

Sono proprio la chiarezza sonora e la bassa distorsione a rendere LONPOO Diffusorip uno dei modelli di cassa passiva con maggiore successo tra gli utenti, a cui dare attenzione se si cerca un articolo di questo tipo.

Quali sono vantaggi e svantaggi delle casse attive

Quando ci si trova di fronte ad una scelta che crea indecisione è utile porre a diretto confronto le due opzioni, esaminando di ognuna i pro e i contro così da avere più elementi a disposizione per effettuare una valutazione accurata ed efficace. I vantaggi principali delle casse attive sono:

  1. Facilità d’uso poiché già predisposte di tutto l’occorrente per la riproduzione ottimale dei brani, senza doversi destreggiare fra troppi cavi e connettori.
  2. Sono supporti multifunzionali, in grado di connettersi facilmente a diversi dispostivi sorgente.
  3. Leggerezza della struttura che le rende più pratiche da spostare.
  4. Connessione semplificata Plug&Play
  5. Presenza di opzioni di regolazione preimpostate.

Tra gli svantaggi invece possiamo riconoscere l’impossibilità di garantire la stessa fedeltà sonora delle case passive e soprattutto la mancanza di libertà nel modulare e ricreare una particolare sonorità, modificando le impostazioni dell’amplificatore o del pre-amplificatore.

Quali sono vantaggi e svantaggi delle casse passive

Le casse passive dal canto loro offrono altrettanti vantaggi e alcuni punti di debolezza, che come per quelle attive, lo sono esclusivamente in relazione alle esigenze di utilizzo che l’utente ne andrà a fare. Quindi, per capire se per voi sono meglio casse attive o passive andiamo ad approfondire come fatto in precedenza quali sono gli aspetti maggiormente positivi dei diffusori passivi:

  1. Possibilità di collegamento a qualsiasi tipo di amplificatore esterno, aumentando notevolmente le prestazioni.
  2. Ottima durabilità nel tempo grazie alla struttura interna ridotta.
  3. Ampia libertà di gestione e personalizzazione del suono.
  4. Alta fedeltà nella qualità sonora.
  5. Sono vendute a costi inferiori.

Gli svantaggi più evidenti della casse di tipo passivo sono la necessità imprescindibile di acquistare a parte un amplificatore esterno, inoltre richiedono il tempo e l’esperienza necessaria per effettuare l’equalizzazione manuale, stando attenti a non creare distorsioni o altri effetti indesiderati. In aggiunta, possono richiedere un consumo energetico maggiore.

Quale è la differenza tra questi tipi di casse

Per individuare tra casse passive o attive differenza principale, il primo passo da compiere è riflettere sulle proprie necessità di utilizzo. Infatti, vi è una differenza sostanziale tra la necessità di creare uno studio di registrazione in casa Fonte affidabile Come creare uno studio di registrazione in casa | Adobe Avere uno studio di registrazione in casa molto comodo. Scopri come creare il tuo home recording studio professionale e come registrare le tue canzoni. www.adobe.com oppure scegliere fra casse attive o passive per dj professionisti e l’esigenza di ascoltare la propria musica preferita in casa.

Possiamo affermare con certezza che le casse attive siano quelle adatte davvero a tutti, sono facili da usare anche da chi non ha nessuna conoscenza tecnica e soprattutto in qualunque contesto senza richiedere particolari attrezzature extra.

Le casse attive sono ideali per chi preferisce la comodità d’uso e facilità di trasporto alla personalizzazione del suono. Mentre le cuffie passive, invece, sono la scelta ideale per gli audiofili e coloro che amano entrare nel vivo della riproduzione sonora, valutando e regolando ogni parametro per ottenere il risultato desiderato.

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Come si può notare la scelta dei perfetti dispositivi audio per le proprie necessità è un passaggio tutt’altro che facile che può creare indecisione e confusione. Questo vale sia per la scelta di casse attive o passive ma anche per quella delle cuffie, soprattutto se siete alla ricerca di alte performance in termini di qualità audio, in questo caso si possono reperire le informazioni più utili a riguardo nel nostro approfondimento sulle migliori cuffie per audiofili.

Cosa suona meglio?

Il quesito su quale fra le due casse suoni meglio non è così semplice da soddisfare, poiché non vi è una risposta precisa a questa domanda. Entrambe le soluzioni possono offrire delle performance estremamente elevate nella qualità sonora se si scelgono prodotti hi-fi di alta gamma.

La personalizzazione offerta dalle casse attive non deve trarre in inganno portando a pensare che le casse attive offrano una qualità inferiore.

Il punto centrale nel confronto tra casse acustiche attive o passive è comprendere che tipo di suono si desidera ottenere, anche in base alla tipologia di dispositivo sorgente che si ha necessità di collegare. Le casse passive da una parte potrebbero essere maggiormente adatte a chi ama il suono vintage e analogico del giradischi, se questo è il vostro caso potrete andare a fondo sul tema leggendo la nostra guida sui migliori giradischi professionali. Di contro, le casse attive con ottime dotazioni tecniche riescono a produrre un suono di alto livello collegandosi a qualsiasi tipo di dispositivo e sono la soluzione adatta agli utenti che hanno una ricca collezione di cd che amano ascoltare col il proprio lettore in qualsiasi situazione. Qui, anche la scelta del lettore può fare la differenza e per orientarsi al meglio mettiamo a disposizione la nostra guida sui migliori lettori cd contenente confronti e consigli utili su questa categoria di strumento.

FAQ

Non vogliamo lasciare alcun dubbio nel nostro lettore, per questo proseguiamo il nostro approfondimento rispondendo ad altre domande interessanti poste di frequente su questo argomento.

Che tipo di amplificatore è necessario per ogni tipo di diffusore?

La casse attive non richiedono un amplificatore esterno quindi tale scelta va fatta solo per le casse passive. Il mercato offre numerose scelte di amplificatore che va scelto il relazione alle caratteristiche tecniche dei propri diffusori passivi, fra cui le più importanti da valutare sono l’impedenza e la potenza. Gli altri parametri da analizzare riguardano le prestazioni audio di qualità e un’ampia connettività di porte e ingressi.

La potenza di uscita influisce sulla qualità del suono prodotto da un diffusore?

Ogni modello di diffusore presenta un certo livello di sensibilità e al contempo di efficienza, ovvero la loro capacità di trasformare il segnale elettrico in entrata in un segnale acustico di output. Questa è la caratteristica più importante da considerare per ottenere un volume percepito più elevato senza oltrepassare la sensibilità dell’amplificatore producendo una distorsione fastidiosa. Per evitare che la potenza influisca negativamente sulla qualità del suono vanno sempre rapportati tra loro sia il wattaggio che i decibel del prodotto.

Quanto sono più costosi i diffusori attivi rispetto a quelli passivi?

Ogni categoria di prodotto si presenta con molteplici opzioni appartenenti a fasce di prezzo differenti. Si possono reperire casse attive e passive di fascia economica, medio-alta e alta gamma quindi ognuno può reperire la soluzione adatta al proprio budget. Le casse passive possono presentare un costo inferiore a quelle attive dal 30 al 40% in meno, considerando però che in questo caso si dovranno aggiungere degli elementi esterni da acquistare a parte, come amplificatore e cavi.

Conclusione

Orientarsi nel settore dei supporti audio può creare una certa confusione, soprattutto quando ci si approccia alle varie specifiche tecniche di ciascun modello. Nell’ambito dei diffusori la distinzione principale è quella tra casse dotate di amplificatore integrato e casse che necessitano sistemi di amp e pre-amp esterni. In questo articolo abbiamo approfondito la scelta tra casse attive o passive, affrontato le criticità di ognuno dei due sistemi arrivando a comprendere che il focus principale va posto sulle loro condizioni d’uso ideali in relazione alle proprie esigenze specifiche.

Riferimenti

1.
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2.
Come creare uno studio di registrazione in casa | Adobe
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